Le Pene capitali

San Secondo di Asti a Venezia

San Secondo di Asti a Venezia Secondo un’antica tradizione, nel 1237 alcuni mercanti veneziani riuscirono a trafugare il corpo di San Secondo martire e patrono di Asti, corrompendo i custodi della chiesa nella quale era sepolto. Giunti a Mestre, i ladri furono accolti come eroi dal doge Jacopo Tiepolo, ed il corpo del Santo, avvolto in un prezioso drappo di broccato, fu solennemente traslato su un’isola che da quel momento in poi fu chiamata “Isola di San Secondo”. Malgrado il vescovo di Asti avesse, nel frattempo, smentito pubblicamente il furto, i veneziani non se ne curarono e continuarono a ritenersi unici depositari del corpo di San Secondo, rafforzandone la devozione: in quanto valoroso cavaliere divenne il patrono dei soldati di mare che salpavano dalla Laguna per le operazioni militari. Quando nel XVIII secolo l’isola fu destinata a polveriera e a presidio militare, il corpo del Santo fu traslato in città nella chiesa dei Gesuati alle Zattere, dove è ancora oggi custodito in un’artistica urna marmorea.