2023

TRA SCIENZA E MEDICINA: LO SPEZIALE NEL MEDIOEVO

La figura dello speziale sta al medioevo come quella del farmacista sta ai nostri giorni. Proprietario di una bottega, la spezierie, lo speziale si occupava della lavorazione e della vendita delle erbe medicinali, ma anche della produzione di prodotti di bellezza, dando vita, a partire dal XII secolo a un commercio assai fiorente e di lunga durata. La cura mediante le erbe officinali rimase infatti in uso sino al XVIII secolo. Il Borgo San Marzanotto rappresenta questa realtà attraverso tre momenti cruciali: la raccolta e la lavorazione delle erbe curative, il giuramento dello speziale e la vendita dei prodotti lavorati all’interno della bottega. Otto dame portano in corteo alcune delle principali erbe officinali: rosmarino, alloro, lavanda, tarassaco, timo, melocotogno, salvia e menta. Per ogni erba viene mostrata la lavorazione che consisteva, a seconda dei casi, nell’essiccazione e tritatura delle foglie o nella bollitura e distillazione delle pozioni. I medicamenti servivano per la cura dei più svariati malanni, quali febbre, emicrania e gotta. Venivano prodotti anche cosmetici: creme, oli e profumi, destinati a purificare l’aria dagli odori ammorbanti. Il quadro vivente successivo presenta il giuramento dello speziale dinanzi al podestà: egli poggia la mano destra sulle sacre scritture impegnandosi a preparare e vendere solo spezie delle migliori qualità e consentite dalla legge, a non contaminare lo zafferano con altre spezie e a non mescolare le spezie al coriandolo. Inoltre lo speziale giura di non stipulare accordi con i medici per prescrivere specifiche medicine e non alte. Il momento conclusivo del corte ritrae una scena di vendita all’interno di una spezieria. Una dama accompagnata dalla fantesca si rivolge allo speziale, sul cui bancone si possono osservare cassette di legno contenenti delle erbe, un ricettario, una bilancia e un mortaio; dietro il bancone un aiuto di bottega al lavoro. Sullo scaffale i libri della contabilità, le ampolle con i medicamenti e infine un recipiente di vetro contenente una vipera immersa nell’alcol: il suo veleno veniva infatti utilizzato per la preparazione di antidoti.

Bibliografia:
“ Medioevo” n.1, Gennaio 2003, De Agostini – Rizzoli periodici
“Medioevo” n.3, Aprile 1997, De Agostini – Rizzoli periodici